Castellavazzo. L’assemblea, una mostra ed un libro dagli Scalpellini
Il vecchio paese ricordato nelle immagini di “Come che l’era”
Per l’Associazione Pietra e Scalpellini di Castellavazzo il prossimo 14 febbraio sarà certamente una giornata densa di impegni, in quanto approfittando dell’assemblea annuale verrà presentata ai soci ed ai cittadini una doppia nuova iniziativa.
I lavori assembleari prenderanno avvio alle ore 16.30 presso la sala consigliare del municipio, e sarà il presidente Vilmer Mazzucco a relazionare su quanto prodotto nell’ultimo anno dal sodalizio, che dal 1996 è fortemente impegnato in un’opera di rilettura della storia del paese, indissolubilmente marcata dalle attività di estrazione e lavorazione della pietra.
Nel rapporto Mazzucco traccerà il bilancio sulla gestione del Museo della Pietra e degli Scalpellini, sulla manutenzione e le visite guidate lungo il Percorso Storico Archeologico della Gardona, oltre che sulle numerose iniziative in essere come ad esempio il censimento dei siti estrattivi e delle pietre presenti in provincia, da destinare alla futura Bibliopietra.
In tale occasione sarà possibile presentare domanda di iscrizione oppure il rinnovo del tesseramento, che vede la quota annuale inalterata.
Al termine della riunione, alle ore 18.00, prenderà invece avvio la cerimonia inaugurale della mostra “Come che l’era”, una raccolta di immagini tratte da cartoline storiche raffrontate con le vedute attuali, grazie alla disponibilità del collezionista Giulio Mazzucco e delle fotografie di Teresa Sacchet.
Questa iniziativa, realizzata in collaborazione con il Comune di Castellavazzo che ha anche messo a disposizione la saletta esposizioni del municipio, ha l’intento di stimolare una migliore considerazione e conservazione del paesaggio, abbinate ad una valorizzazione del patrimonio architettonico e culturale locale, fatto di cave, di case di pietra, di strade lastricate e comunque, soprattutto, di gente.
Il raffronto degli scorci di ieri con quelli di oggi vuol far comprendere come a volte può bastare veramente poco, ovvero un semplice parapetto, una persiana sgargiante, un poggiolo inopportuno, un’antenna parabolica, per generare uno scadimento del paesaggio, con conseguenze oggettivamente negative che vanno ben oltre il puro aspetto estetico.
Molte sono le vedute ormai andate perse irrimediabilmente, basti pensare alla vecchia collocazione del Monumento ai Caduti, a Villa Malcolm spazzata via dall’onda del Vajont, oppure alla bella torre civica affiancata dagli anni ’50 dall’orrenda sagoma della cella mortuaria.
Sarà l’architetto Barbara Miot ad illustrare la filosofia dell’esposizione, oltre che rammentare quanto sia importante perseguire la conservazione del paesaggio, operazione che può essere condotta senza incidere sui processi oramai consolidati oppure mediante esose soluzioni alternative.
Un rinfresco segnerà la conclusione della giornata e rimarcherà il carattere conviviale di tutte le iniziative proposte con continuità dall’Associazione Pietra e Scalpellini di Castellavazzo.
Tutte le cartoline della mostra sono state poi riversate in una pubblicazione con qualità fotografica intitolata anch’essa “Come che l’era”, opera che sarà possibile acquistare in occasione dell’inaugurazione della mostra e che senz’altro farà la gioia dei paesani e dei collezionisti.
Il fascicolo è arricchito dalla composizione “Paese mio” di Narciso Bergamasco, socio onorario del sodalizio che da decenni risiede Oltreoceano, da sempre sostenitore delle attività dell’associazione nonostante l’apparentemente incolmabile distanza che lo separa dalla terra natia.
L’esposizione rimarrà visitabile fino al 15 marzo 2009, durante i consueti orari di apertura al pubblico degli uffici comunali oppure tutte le domeniche dalle 14.00 alle 18.00, occasione nella quale sarà disponibile contare sul supporto di una guida.
Il 2009 riserva quindi un avvio senz’altro degno di nota per il gruppo degli Scalpellini, che nei giorni scorsi ha anche confermato la notizia secondo la quale gli scopritori dell’Uomo di Naeanderthal fossero cavatori provenienti proprio da Castellavazzo.
Maggiori informazioni possono essere consultate sul sito internet www.pietraescalpellini.it